Sac à Main Longchamp Pliage Le cariatidi
Certo, se si ignora il lavoro in questo senso di tanti teatranti importanti, portato avanti da anni pur nella ristrettezza dei mezzi (Tiezzi, Lombardi, Santagata, Morganti, Manfredini, Cirillo, Corsetti, Timi, Binasco, Civica evvia evvia), si può credere di essere paladini della nuova drammaturgia. Altrimenti si riflette di più, si lavora per cercare d capire che Pinter ci supera invece del contrario, come sarebbe più logico, dato che è teatralmente avvenuto 50 anni prima di noi (anche in Italia, introdotto appunto dalla Compagnia dei Giovani, se non ricordo male, ma più in avanti dalle quasi incarnazioni di Carlo Cecchi degli anni 80) Silvia Vecchini scrive: 25 gennaio 2013 alle 10:32 Gentile Angelo Calvisi, volevi dirti che no, il legame non mi sfugge affatto. La Compagnia dei Giovani negli anni 60 aveva lo stesso modus operandi del Royal e del laboratorio di Paravidino, i temi del mio articolo. Tra giovani attori e scrittori vi era un rapporto costante per la messinscena (penso soprattutto a Giuseppe Patroni Griffi). Gli autori (che erano spesso anche registi) provavano le scene con gli attori esattamente come fa Paravidino, per questo sottolineo il barlume di rassomiglianza, oltre appunto per il fatto che fossero giovani (e tra l altro il debutto della Compagnia è avvenuto proprio al Valle).Non era mia intenzione proporre un analisi approfondita della drammaturgia in Italia, altrimenti l avrei fatto. Come da titolo, parlo di Paravidino e delle sue analogie con il Royal. longchamp pas cher
Il cartellone dello Stabile mette in scena testi di autori vivi, ne sono lieta, ma io ho fatto un raffronto con un teatro specifico, che produce nuovi autori. Cosa che lo Stabile, qualsiasi stabile in Italia, non fa.Ho parlato del laboratorio al Valle, che sta a Roma, se si fosse tenuto alla Tosse avrei parlato di Genova, allora forse il mio articolo non sarebbe risultato romacentrico bensì genovacentrico (come tutto il tuo commento, tra l altro). In questo momento, nonostante le molte contraddizioni ed il clima al suo interno (ma ci vorrebbe un altro articolo apposta) posso dire che sì, non c è nessun altro posto in Italia che faccia del presente come il Valle. Non di sicuro il caro Mesciulam.Cari saluti, Silvia.LM, io non ho mai detto che in Italia non ci siano state rivoluzioni (e la percezione dei tromboni mi pare di capire che ce l abbia anche tu). Sac à Main Longchamp Pliage Le cariatidi di cui parlo (per diretta esperienza personale) sono quelle che hanno trasformato le rivoluzioni in involuzioni, in stasi. Sono quelli che dalla meravigliosa esperienza delle cantine romane (ed i nomi che hai citato sono in assoluto coloro i quali hanno più di tutti trasformato il teatro: Leo De Berardinis e Perla Peragallo, Remondi e Caporossi, Carmelo Bene, e poi Quartucci, Tatò) non hanno portato a casa niente, anzi. Sono gli eredi del Living Theatre, di Julian Beck, quelli che facevano il teatro contro i cartelloni e le poltroncine di velluto, cercando e trovando nuovi spazi, rinnovando l idea di luogo teatrale, di rapporto col pubblico, che sono ritornati esattamente e comodamente dov erano. Non credo che dal mio articolo risulti la mancanza di rispetto verso chi ha rifatto il teatro. Io però volevo parlare di drammaturgia, del modo in cui si fa al Royal e di come Paravidino lo faccia in Italia. Quello di Paravidino è un teatro di parola, tu hai citato compagnie e registi (che adoro e annovero in un Olimpo speciale) che hanno rifatto le scene, la regia, non autori veri e propri. Io ho fatto un paragone tra la produzione di scrittura di rottura teatrale inglese, nata sotto il tetto del Royal e quella italiana; e ho detto che qui in Italia, un esperienza del genere, a parte il laboratorio di Paravidino, non c è. Sac Longchamp Portefeuilles